La grande avventura delle sciocchezze by Amilio Garcia

autore:Amilio Garcia
La lingua: ita
Format: epub
editore: Amilio Garcia
pubblicato: 2022-11-13T00:00:00+00:00

Capitolo 11 La scusa

Barra da Tijuca, Rio de Janeiro

Barra da Tijuca, 14:00, venerdì. Dopo un'altra settimana di scuola e tanto studio - almeno per alcuni - Vini ed Enzo hanno potuto finalmente godersi il tanto pregiato weekend nel posto più bello del mondo, Lake Buena Vista. In realtà Vini ha avuto l'idea di uscire la sera con Enzo e il Belgio, ma si era reso conto che Enzo era un po' scoraggiato per tutta la settimana. Quindi ha cercato di pensare a un piano davvero buono in modo che potessero avere un bel tempo libero. E la sua mente ha funzionato molto bene in quei momenti, poiché la conferma che la notte sarebbe stata fantastica è arrivata poche ore dopo, quando il Belgio ha chiamato dicendo che tutto era secondo i piani. El Plan, direbbe.

Enzo, Vini e il Belgio sono andati al Downtown Mall, un luogo abbastanza diverso dai tanti centri commerciali tradizionali del quartiere. All'inizio, Downtown era completamente aperto, il che tende ad essere brutto nei giorni di pioggia, ma senza questo inconveniente è molto divertente.

Vini ha scelto un bar proprio accanto al cinema. Indossava una giacca rossa e scarpe scure, ed Enzo indossava una polo gialla e jeans scuri. Il Belgio ha scelto il tavolo un po' lontano dalla band dal vivo per non disturbare la conversazione del prossimo trio quadruplo. Per questo motivo, si alzò e andò nell'area dei drink.

- Ehi, Vini, hai notato che il Belgio indossa un vestito molto carino?

Vini fece una faccia sospettosa.

- Cosa significa, Enzo?

- Significa che qualcuno andrà d'accordo stasera.

- Una volta su un milione.

Il Belgio torna al tavolo e batte due volte sulla spalla di Enzo, cercando di attirare la sua attenzione. Vini si guardò intorno al bar e non poté fare a meno di notare una ragazza sulla schiena, bionda, che beveva una bibita da una bottiglia di vetro verde. El Plan stava andando molto d'accordo.

- Enzo, puoi portarmi da bere? - Vini ha abboccato.

- Perché non ne prendi uno, fannullone? - A Enzo non piaceva.

D'accordo, Vini già si aspettava che Enzo non abbocchisse facilmente. Dopotutto, la sua capacità di pensare e reagire era molto più alta di quella di un pesce rosso.

- Ho i crampi. - Vini giustificato. - E non credo che tu voglia accarezzarmi i piedi.

- Accidenti, hai ragione. Ecco perché il Belgio è qui.

- Ah, ah, ah, Enzo. - Il Belgio ha riso ironicamente. - Bravo.

Enzo si alzò e andò per la prima volta al bar. Si sedette su una delle sedie girevoli e ordinò per Vini. Guardando a destra, notò finalmente la ragazza con la soda. Ed era molto carina. Viso piccolo, occhi azzurri, labbra strette e gambe lunghe. Il resto, per Enzo, era irrilevante.

- Ciao. - lei disse.

- Ciao. - Enzo sorrise.

- Sei solo?

Dai, Enzo.

- Attualmente si. Sono.

Bello.

- Come ti chiami?

- Enzo. E la vostra?

- Aline.

- Oh bello. Non ho mai baciato una Aline prima.

Sorrise e si sporse in avanti, baciandolo per un intero minuto.

- El Plan ha funzionato, Belgio. - disse Vini, guardando da lontano.

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